mercoledì 2 febbraio 2011

LE NOSTRE CITTA', SEMPRE PIU' BRUTTE

Non bastassero le immondizie gettate ovunque, le cacche dei cani sui marciapiedi, gli orrendi pannelli pubblicitari a coprire i troppi "lavori in corso", le nuove deliranti costruzioni verticali a sfregiare l'impianto dei nostri centri storici, ora fioriscono ovunque - brutte come pustole - le "padellone" delle antenne paraboliche. Hanno cominciato a comparire in sordina: prima nei casermoni di periferia abitati dagli immigrati, obbligati a iusarle per restare in qualche modo connessi ai loro paesi lontani, poi gradualmente hanno colonizzato anche le eleganti case d'epoca del centro, portate ovunque dalla necessità (peraltro comprensibile) di sfuggire all'orrore della tv di Stato per approdare alle più libere sponde di quella satellitare... Senza leggi, né vincoli, né regole a contrastarle, le paraboliche si sono un po' alla volta impossessate dei tetti d'Italia, facendo scempio di un panorama - quello visto dall'alto - che finora era uscito indenne anche dagli assalti più barbarici della bruttezza dilagante. Se potete, fatevi un giro in elicottero e vedrete i nostri tetti di tegole rosse butterati dal vaiolo di questi manufatti, come la superficie lunare dai crateri... So che alcune città italiane - più lungimiranti delle altre - hanno cominciato a proteggersi, emanando ordinanze che ne limitano o addirittura ne vietano l'installazione. Bisogna che come cittadini ci facciamo promotori di provvedimenti analoghi, ovunque ci troviamo a vivere. Come fare? Scrivendo mail al proprio comune, organizzando raccolte di firme online (lo si può fare facilmente, esistono siti appositi), sensibilizzando amici e vicini su questa assurda, devastante proliferazione.
Come al solito, la realtà si cambia dalla base. Cambiamola noi.