mercoledì 20 aprile 2011

DONNE VELATE, DONNE SVELATE (TROPPO)

Un paio di domeniche fa (una di quelle molto calde) ho assistito a un curioso episodio, a mio parere molto significativo. Circolavano per le strade di Milano molte mie concittadine alquanto svestite: pantaloni a vita molto bassa, tette in mostra, culi al vento. Nessuno se le filava. La carne - soprattutto quella molliccia e cadaverica di fine inverno - era veramente troppa. Poi ho visto molti sguardi incuriositi girarsi reverenzialmente al passaggio di un gruppetto di ragazze musulmane, col hijab d'ordinanza e molto castamente abbigliate: colpivano gli occhi, profondi e bellissimi, incorniciati dal velo civettuolamente avvolto intorno al capo, colpivano i denti candidi scoperti da molti e seducenti sorrisi, le espressioni intense, le carnagioni ambrate che esaltavano i tratti del volto. Erano giovani, ridenti, carine. E molto, molto sexy. Gli abiti coprivano, ma gli sguardi erano quelli giusti. Un successone. Mi sono detta: davvero è tempo di ritornare a una maggiore sobrietà. Siamo tutti stanchi di questo bombardamento di nudi sbattuti in faccia a chiunque, cartelloni pubblicitari di rara sguaiatezza che mostrano femmine e maschi in atteggiamenti da puttane e guappi (penso soprattutto a quelli davvero orribili di D&G, giustamente definiti Docce&Gabinetti), il sesso usato come booster per qualsiasi prodotto, il bunga bunga perenne. Non è moralismo, è nausea. Anche gli uomini italiani - destinatari principali di questo troiume imposto come modello unico di sessualità - cominciano a stufarsi. Infatti si voltano a guardare le ragazze col velo, finalmente ammirate per le loro espressioni e il loro fascino, non per i metri quadri di pelle esposta. Anche i nostri travestimenti da vampire(penso a tante disgraziate mogli convertite al babydoll nero trasparente per compiacere stanchi mariti) ci hanno stufato. Sono avvilenti e inefficaci per saturazione. Sono il nostro burka consumistico, la nostra prigione apparentemente (ma solo apparentemente!) "liberatoria". Torniamo a essere persone, per favore, e non proiezioni di sogni onanistici. Buona Pasqua a tutti.