I CARI ANGIOLETTI
Ebbene sì. Sto per infrangere uno dei più resistenti tabù italici: quello dei frugoletti, che sono sempre oggetto di smorfie e gridolini compiaciuti, orgoglio e vanto di mamma e papà. In Italia vige un'ipocrita e irritante "mistica della famiglia", peraltro contraddetta nei fatti da una politica sorda ai suoi bisogni reali (asili nido, orari dei negozi compatibili con quelli della madre lavoratrice, assistenza a domicilio e via enumerando), nonchè dalle innumerevoli nequizie da cronaca nera che ogni giorno si perpetrano nei piccoli inferni familiari, tra le mura domestiche. Ma tant'é. Questo è una strano Paese, dove l'importante è il finto perbenismo e l'ipocrisia. Tutto questo cappello per arrivare a dire una cosa impopolare: che i bambini in Italia sono nella stragrande maggioranza i più ineducati, molesti e insopportabili del mondo. Con mamme dal sorriso estasiato che - quando il pargolo urla a squarciagola in un luogo pubblico - invece di intervenire, ti guardano con l'aria di chi cerca la tua affettuosa partecipazione: "Ma lo vedi quanto è bravo a gridare questo figlio mio?". Redarguirlo? Non sia mai! La mamma e il papà italioti sono tendenzialmente molto fieri di esibire bambini socialmente impresentabili e assai restii a educarli: una fatica bestia, scherziamo? Lasciamo che i cari angioletti si mettano le dita nel naso, strillino come ossessi, lancino la palla in faccia ai passanti, buttino le cartacce per terra! Tanto "sono bambini", che diamine! Mica vorremo già angariarli con le regole, quelle stesse che peraltro da grandi saranno esortati a non rispettare! L'educazione? Roba da vecchi nostalgici, asburgici di ritorno, fascisti e quant'altro. Le regole? Il più tardi possibile e solo se costretti con la forza. Questo è un Paese dove è per prima la famiglia a non insegnare più il rispetto della convivenza sociale. E lo fa proteggendo amorosamente i propri figli nei loro comportamenti più incivili, quando non dichiaratamente eterolesivi. Basta leggere i giornali: troppe madri che difendono a spada tratta i figli che buttano i sassi dal cavalcavia o torturano l'handicappato. "Sono ragazzi", perbacco! Oppure basta parlare con gli ultimi insegnanti che tentano ancora, disperatamente, di far rispettare la disciplina a scuola: genitori inferociti li denunciano al Tar per aver osato rimproverarli o assegnare loro un brutto voto. Lesa maestà. I figli so' piezz'e core. E non si toccano. E' una logica preistorica, da cosca, tribale. L'Italia va lentamente in rovina, corrosa dall'interno da questa pigrizia genitoriale, dall'interessata compiacenza del potere, da questa beota rassegnazione al peggio, dal familismo becero che domina incontrastato. Non esistono bambini cattivi, esistono cattivi genitori. Stiamo allevando una generazione di piccoli tiranni, abituati a fare ciò che vogliono, senza limiti nè regole nè educazione. Se penso che un giorno saranno classe dirigente, mi vengono i brividi.
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