Lo dico con tristezza: questa è una stagione che con il caldo torrido e l'impazzimento generale, porta anche con sè la tragica serie di omicidi di cui sono vittime soprattutto le donne. Una vera mattanza. Strangolate, sgozzate, sparate, buttate in un canale, suicide per sfuggire a uno stupratore, le donne sono oggetto di una persecuzione che dovrebbe suonare come un campanello d'allarme sul degrado generale dei rapporti tra maschio e femmina qui in Italia, paese patriarcale e maschilista come nessuno. La causa scatenante di questi delitti è infatti quasi sempre una sola, declinata in cento modi diversi: la non acquiescenza al volere di un maschio. Che si tratti di un rapporto sessuale rifiutato, o di una relazione che non si vuole più portare avanti, o di uno spasimante che non si vuole accettare, o di una gelosia che non si può più sopportare, la ragione pressocché unica di queste barbare "rese dei conti" è che il maschio italiano non sopporta di confrontarsi con una volontà femminile che gli si oppone. Qui sta la sua intrinseca miseria e fragilità. Duro in auto, allo stadio, al lavoro, ma tragicamente debole nei suoi rapporti con il femminile, che regge solo se basati sul suo potere assoluto. E' meno banale di come si vuole farlo apparire, questo sentimento generale che aleggia - in modi più o meno tragici - nelle relazioni tra i sessi: esso affonda le radici nello strato tribale, preistorico, profondo del sentire nazionale, quello che ci ha portati solo 50 anni fa a eliminare dal codice penale il vergognoso articolo che giustificava il cosiddetto "delitto d'onore" e che - ancora pochi giorni fa - ha fatto dire alla Cassazione che un marito è autorizzato a picchiare la moglie se questa è "ribelle". Una sentenza barbara, che ci colloca agli ultimi posti nella graduatoria dei paesi civili. Ma non ci sono solo questi casi estremi: nella vita quotidiana, ciascuna di noi sperimenta l'attitudine svalutativa dei propri partner, siano essi mariti o semplici compagni di vita, con i quali si fa un pezzo di strada insieme. Uomini ipercritici, mai contenti di come siamo, alla ricerca disperata di pretesti per farci sentire "sbagliate", inadeguate, da trasformare in altro. Che si tratti di pettinature, abiti, comportamenti, talenti, gli uomini sono sempre pronti a criticarci, a demolirci, a sgretolare le nostre certezze. Caso tipico estivo: lui che critica il nostro aspetto fisico alla prova-costume, essendo spesso sovrappeso, se non obeso, frequentemente calvo e quasi sempre assai meno giovanile di noi. Vere e proprie wet blanket che - con spirito di autodistruzione - ci portiamo appresso, con fatica, solitamente senza averne protezione, ma solo denigrazione e mortificazione. Masochismo puro.
Che fare, dunque? Cambiare. Cominciare a pensare a noi stesse in termini positivi, sentirci pronte a pretendere il riconoscimento del nostro merito, delle nostre qualità, cercare maschi evoluti che ci apprezzino per come siamo e ci gratifichino, che ascoltino con attenzione quel che abbiamo da dire, che ci facciano sentire quello che siamo veramente: importanti, indispensabili, vitali. Impariamo a diffidare da chi ha paura della nostra libertà, della nostra voglia di vivere, di chi è invidioso o geloso di ciò che siamo: trionfalmente, felicemente, risolutamente DONNE.
Buona estate a tutte... e arrivederci a settembre!
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Cara Gabry,
RispondiEliminail discorso è sicuramente molto più complesso.
Le poche righe sopra sintetizzano molto bene una serie di tematiche decisamente più ampie, anche, se me lo consenti, con tono decisamente femminista.
Della sentenza della Cassazione non sapevo nulla, e devo dire che è una vergogna. Ma vorrei anche aggiungere che secondo me il problema non è picchiare la moglie o una donna, ma picchiare le persone. Venire alle mani è comunque un comportamento incivile ed è punibile legalmente. A maggior ragione se poi un individuo malmena una donna, la moglie o un bambino, dovrebbe essere considerata un'aggravante... Ma sappiamo come funziona la legge in Italia. (ringraziamo gli avvocati)
Detto questo, definire l'Italia un paese patriarcale e maschilista mi sembra davvero un'esagerazione. Il paesi latini (con caratteri decisamente più sanguinei) fanno decisamente accaponare rispetto all'italia. Per non parlare della condizione della donna nei Paesi Arabi...
In realtà ormai, spesso e volentieri, in Italia è la donna ad avere un ruolo fondamentale e spesso dominante nella società e nel lavoro.
Oggi le donne hanno davvero delle buone carte da giocare. Riescono meglio nel lavoro, hanno più facilità nel trovare un partner... anche nella vita mondana della movida cittadina vengono agevolate (ingressi gratuiti o ridotti in locali, discoteche, ecc... certo questo probabilmente per tornaconto dei gestori)...
Certo hanno dovuto combattere per raggiungere questi risultati, ma a mio avviso il sorpasso è evidente.
Se invece consideriamo le aggressioni, gli stupri, le violenze domestiche, allora sono d'accordo con té. Oggi una donna non si sente al sicuro in determinati contesti. Non è neppure libera di vestirsi come vuole, se troppo sexy o troppo succinta, rischia apprezzamenti poco gradevoli. Se gira sola di notte in un brutto quartiere, sembra se la vada a cercare.
Purtroppo questo non và bene, ma non è colpa degli uomini! La colpa è della società moderna, che tramite i mass-media ha fatto il lavaggio del cervello a tutti, e quindi il futuro è: amici, il grande fratello, la TV, lo spettacolo, esser belli magri e coi denti perfetti, vestire firmato alla moda, frequentari solo locali fashion, ecc...
I nostri figli crescono così e pensano che senza tutto ciò saranno "OUT" nella vita.
Com'è possibile mettere una donna nuda a pubblicizzare uno yogurt o una marca di acqua oligominerale. Com'è possibile che 10 esseri umani chiusi 100gg in una casa, dopo una settimana siano peggio di un branco di conigli in gabbia... Com'è possible che i nostri figli non conoscano i giochi all'aria aperta (nascondino, mosca cieca, rialzo, ecc...), ma solo TV e Play Station e siano obesi entro la fine delle scuole medie e potino già gli occhiali alle scuole superiori? Mi viene davvero il vomito.
Forse ala fine sono un pò uscito dal tema, ma in conclusione la "mattanza" c'è, ma a mio avviso la colpa non è degli uomini, ma di tutti. Come ci sono gli uomini frustrati, ci sono donne troppo libertine ed altre che provocano volutamente per il gusto di negarsi dopo (spesso donne che sono state ferite ed ora vedono questo atteggiamento come una forma di vendetta), ci sono i pazzi in generale e i furfanti e gli extracomunitari... alla fine c'è un sacco di gente che entra nel gioco, ma complessivamente considero l'Italia tra i Paesi messi meglio nel mondo.
Proprio qualche giorno fà, in metropolitana si consumava un pestaggio: 5 contro uno, già a terra e riempito di calci.
Il controllore ATM non facceva nulla e altre 20 persone (la maggiorparte uomini) tutti a guardare. Una sola persona è intervenuta rischiando anch'essa il pestaggio, una signora di 60 anni armata del suo coraggio e di una piccola borsetta.
Io a quel punto ho chiamato i carabinieri e in 5 minuti è arrivata una volante della Polizia. Sono rimasto davvero sgomento. Ammiro quella signora, per quanto secondo me, un po incosciente.
Buona giornata Gabry
Calma, calma: troppa carne al fuoco, Marco! Con ordine: questo Paese è governato da uomini (dati Istat: le donne che "comandano" in Italia sono il 4%, una percentuale assolutamente irrilevante per fare massa critica), quindi se le cose vanno come vanno, la responsabilità è loro. Quanto all'essere messi bene rispetto ai paesi arabi, vorrei riflettere meglio sulla schiavitù del velo nero e quella di essere fighe ad ogni costo: personalmente, le trovo entrambe avvilenti. Il velo però, lo ammetto, d'estate dà più fastidio. La realtà di questi paesi è di difficile decifrazione, vista da qui, e ci andrei piano a stabilire graduatorie sulla libertà delle donne. Ribadisco che il nostro è un paese patriarcale e maschilista, con uno dei tassi di violenza sulle donne (pestaggi, stupri, minacce, fino all'omicidio) tra i più alti dei cosiddetti paesi occidentali, in cui la cultura e un certo benessere dovrebbero metterci al riparo da questi comportamenti preistorici. E' questo che rende ancora più grave il problema. Concordo sulla subcultura spacciata dalle tv, prime fra tutte quelle di capitan berlusca e a ruota le altre, ormai anche loro di capitan berlusca, che è ormai "presidente di tutto". Ma anche qui, la spiegazione è parziale: a me sembra che questa spazzatura faccia più effetto sugli uomini che sulle donne. Se trovi notizie di uomini minacciati, picchiati, stuprati da donne, ti prego di segnalarmelo. Il discorso potrebbe andare avanti fino alla noia. Perciò mi fermo qui.
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