LE FRECCE? ORMAI LE USANO SOLO GLI INDIANI

Cari e affezionati lettori, vi parrà un argomento futile, ma oggi vi voglio parlare delle frecce... No, non quelle dei film western, ma le banali, umili, inoffensive frecce direzionali delle nostre auto. Vi sarete accorti anche voi che l'uso di questi dispositivi ha subìto - negli ultimi anni - un incomprensibile calo: sembra che indicare a chi ci sta attorno le nostre intenzioni di marcia sia diventato un fastidioso e ridicolo gesto un po' démodé, come togliersi il cappello quando si saluta una signora o mettersi le galosce quando piove. Una faccenda da vecchie dame incipriate o attempati damerini d'antan, assolutamente disdicevole in un mondo come il nostro, che va di fretta e disprezza le buone maniere. Voglio spezzare una lancia per difendere la freccia... Passatemi il calembour. La freccia è utile, impedisce che l'automobilista che sta dietro di te - di solito a una spanna di distanza, in barba a qualunque regola - sia costretto a inchiodare per non sfondarti il retro quando all'improvviso decidi di girare a sinistra, o per far capire a chi attende pazientemente di immettersi che tu svolterai a destra e quindi non lo ostacolerai o, ancora, è un indispensabile strumento di sicurezza quando sei in autostrada a velocità sostenuta e ogni scarto di direzione può rappresentare un potenziale pericolo... Qui veramente la freccia è fondamentale per salvaguardare la vita di tutti. Per questo è davvero incomprensibile notare come la stragrande maggioranza degli automobilisti si dimentichi colpevolmente di farlo, sottovalutandone l'importanza. Mi è capitato spesso di fare le luci a questi "sbadati" (spesso quelli che se ne fregano dei limiti di velocità e filano come missili sui loro Suv da combattimento) e - quando mi guardano interrogativi nello specchietto retrovisore per capire che cavolo voglio - far loro il gesto con la manina a dita alternativamente chiuse e aperte ("metti la freccia, amico!"): loro mi sfanculano, ma io rispondo con un sorriso angelico. Perché essere cortesi quando guidiamo e far sapere al mondo quale direzione intendiamo prendere non è un segno di debolezza: è un segno di civiltà.
Ciao... e ricordatevi che le frecce non le usano solo gli indiani!
Alla prossima, amici!
Cara Gabry,
RispondiEliminasono perfettamente d'accordo con te.
Per me ormai mettere a freccia, dopo 17 anni di patente, è un riflesso condizionato.
Oltre che fondamentale per la nostra sicurezza, la freccia è anche un valido strumento per migliorare la viabilità e diminuire il traffico.
Almeno credo, visto che permette agli altri automobilisti di anticipare tutte le manovre... IN SICUREZZA!
In merito a quello che dicevi sull'avvisare gli indisciplinati con la manina intermittente, io ormai ci ho rinunciato.
Penso che chi non mette la freccia lo faccia deliberatamente, quindi con menefreghismo... e se non conta il Codice della Strada, quanto posso contare io per quella persona?
E poi io non sono, aimé, civile come te, quindi se mi sfanculasse sarei costretto a speronarlo e mandarlo fuori strada, o nella migliore delle ipotesi, seguirlo fino al parcheggio e frantumargli tutte le frecce, che tanto non gli servirebbero a nulla.
^_^